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Il 24 febbraio, Vladimir Putin ha avviato un’imponente campagna militare contro l’Ucraina con due obiettivi principali: “denazificare il Paese” e destituire il presidente Volodomyr Zelensky. Questa, almeno, è la versione fornita dal Cremlino. A partire da quel giorno, l’artiglieria russa ha cominciato a bersagliare le principali città ucraine. Prima a sud e poi, poco alla volta, sempre più a nord, fino alla capitale.
Le parche della guerra – morte, fame e distruzione – sono entrate subito in scena. Oltre 4 milioni di ucraini sono pronti e a lasciare il Paese e diverse migliaia di persone lo hanno già fatto. In questo paese martoriato dalla guerra si sta scrivendo nel sangue una nuova pagina di storia. Diversi esperti sostengono addirittura che si stia andando verso un nuovo ordine mondiali. Altri, invece, ritengono che si stia tornando al passato: alla Guerra fredda.
Fausto Biloslavo ha sempre seguito questo conflitto silenzioso, sin dalle proteste del 2013. Ha raccontato il cambiamento dell’Ucraina, il suo allontanamento da Mosca e l’avvicinamento all’Unione europea. E oggi è ancora lì. Per portarti in prima linea, dove i proiettili sibilano e i boati delle bombe annientano tutto. E’ negli scantinati dove le famiglie intimorite si nascondono quando sentono i caccia arrivare. E’ tra le gente che fugge, mentre spera di portare a casa la pelle. Biloslavo non si tira indietro. E’ lì. Ma per continuare a rimanere in Ucraina ha bisogno del tuo aiuto. Sostienilo.
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