La guerra civile centrafricana
La Repubblica Centrafricana vive dal 2012 una cruenta guerra civile, che vede contrapposti i ribelli denominati “Seleka” alle milizie “Anti Balaka”. Nel primo caso si tratta di una coalizione di formazioni musulmane, nel secondo invece milizie cristiane ed animiste. Una guerra che ha le sembianze di uno scontro confessionale, che da ambo i lati produce crimini e massacri che sul campo lasciano ogni giorno decine di vittime. Daniele Bellocchio giunge nella Repubblica Centrafricana a quasi due anni di distanza dalla presa di Bangui, la capitale, ad opera delle milizie Seleka, le quali mettono in fuga il presidente Francis Bozizé.
Il suo reportage, datato gennaio 2015, mostra in tutta evidenza la situazione di un paese diviso e dove le tensioni fanno parte della quotidianità. In pochi in occidente danno attenzione alla Repubblica Centrafricana, quando il reportage viene realizzato a Bangui non si era ancora tenuta la messa di Papa Francesco che ha esortato al dialogo aprendo la prima “porta santa” in territorio africano. Così come, la stessa missione francese poi giunta nel paese non era ancora decollata. Nel suo reportage, Daniele Bellocchio evidenzia ogni dettaglio della situazione centrafricana: la corsa all’oro, di cui il paese è ricco, ed ai giacimenti di uranio e petrolio. Risorse che fanno gola a tutte le parti in causa e che, prima ancora delle dispute confessionali, sono il vero filo conduttore della guerra civile.
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PARTE 1
Le radici dell’odio
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PARTE 2
Dialogo possibile?
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PARTE 3
La linea di fuoco
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PARTE 4
I contingenti internazionali
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TRASPARENZA
Questo reportage è stato realizzato con il sostegno dei lettori. Qui di seguito tutte le ricevute delle spese sostenute dal reporter